Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

domenica 23 settembre 2012

LA PINETA E L'UOMO

C'è una domanda che tutti fanno spesso: "Se Dio esiste, perchè c'è il male nel mondo?".
Personalmente ho sempre sentito in questo interrogativo qualcosa che strideva, come quando senti un paradosso ma non sai spiegare cos'è che non quadra.
Ma si può provare a raccontare una storia, se qualcuno la vuole ascoltare.
In questa storia, ogni volta che dirò la parola "pineta" pensate al mondo e ogni volta che parlerò di "spazzatura o rifiuto" pensate agli errori commessi.
"Un giorno Dio volle fare una meravigliosa pineta dove tutti i suoi figli potessero passeggiare, respirare aria pulita e godersi il verde dei pini. Un giorno passò un uomo che beveva della coca-cola e decise di buttare la lattina per terra perchè non gli andava di arrivare al primo cestino disponibile. Poi entrò una donna che accartocciò un piccolissimo pezzo di carta e ve lo buttò pensando "tanto non mi vede nessuno". Dopo entrarono un gruppo di giovani che chiacchierando e fumando lasciarono cadere in terra una sigaretta accesa...che dopo qualche minuto bruciò alcune foglie secche e provocò un piccolo incendio subito sedato, ma un pezzetto della pineta era diventato nero e puzzolente.
Passarono i giorni e quasi tutti, pensando di non essere visti, buttavano qualche rifiuto in terra. Alla fine la bella pineta divenne più simile a una discarica.
Allora passarono dei ragazzini in bicicletta che volevano fare una salutare passeggiata e si ritrovarono delusi in mezzo a tanta spazzatura: corsero via intristiti. 
Ma la storia non finisce qui. Dio guardava rattristato pensando: "io mi fido del cuore dell'uomo e so che come sanno fare disastri, sanno fare del bene. Li ho lasciati liberi di fare entrambe le cose e so che la luce è più forte del buio.
Allora passarono per la pineta dei bambini scout che vedendo un tale scempio si alzarono le maniche e muniti di rastrelli e spilloni lunghi, cominciarono pazientemente a infilzare ogni singolo rifiuto per buttarlo in appositi cassonetti. Ognuno di loro prendeva dai 10 ai 20 rifiuti e col sudore della loro fronte di bambini portarono via dalla pineta tutta la spazzatura. Alla fine, andarono via tutti contenti, ma mentre erano girati passò una ragazza che vi gettò una buccia di banana."
Ora vi farò solo delle domande: Era colpa dei ragazzi in bicicletta tutta quella spazzatura?...io credo di no...eppure anche sugli innocenti cade il nostro male.
Era colpa degli scout che la pineta era così sporca?...io credo di no...ma loro avevano il potere con la loro bontà di cuore di gettare via tanto male dal mondo con l'operare il bene che potevano, semplicemente come gli veniva. 
Era colpa di Dio che la pineta si sporcava insozzando anche i piedi di chi non aveva sporcato nulla?
Era tutta colpa della signora che ha gettato solo un minuscolo pezzetto di carta in terra?...io credo di no...ma ha contribuito al male anzichè al bene.
Ognuno di noi è collegato all'altro e siccome siamo liberi di agire per il bene o per il male, potremmo far ricadere uno o l'altro sui fratelli. Sta a noi scegliere. Ma anche facessimo una scelta sbagliata, il Padre ci ha messo dentro un grande potere: quello di rimediare! Quante persone conoscete che ve lo consentono?
Non solo di rimediare al proprio (torno indietro, raccolgo la carta e la vado a buttare), ma di rimediare anche a una parte di quello altrui (con lo spillone raccatto i rifiuti non miei) cercando di lavorare per il bene del mio prossimo: facendo ogni giorno del volontariato che può andare dall'aiutare la vecchietta ad attraversare, o consolare un amico che piange, o andare a portare da mangiare a un uomo solo in ospedale. 
Con una differenza sostanziale: il mio piccolo bene è più forte di un qualsiasi male perché in quel caso (quando io mi offro per gli altri) Dio mi presta la sua Potenza!
Il mio errore, che penso nessuno vedrà, intristisce gli altri, ma io lo posso cancellare.
Domani un altro butterà per terra qualcosa, o forse sarò io, ma possiamo sempre rimediare e andare avanti con fiducia e speranza.
Quello che non ci serve è prendercela con Chi è l'unico che si porrà sempre al nostro fianco per aiutarci.

Un mio quadro (sì lo so..la foto è storta!)





4 commenti:

  1. Un'espressione di stima per l'autrice Paola Buccheri la quale, anche e in particolare in questo suo testo di Riflessioni, ci sottolinea l'importanza della responsabilità umana, e la connessa facoltà di operare con coscienza.
    E ancora: il dono di Dio nel libero arbitrio dell'uomo. Riconoscimento divino dell'intelligenza, valore e strumento che però l'essere umano deve avere la volontà (volontà spirituale, prima di tutto, e dunque poi anche volontà intellettiva) di applicare coscientemente nelle varie situazioni.
    Prezioso, sempre in questo testo "LA PINETA E L'UOMO" di Paola Buccheri, il richiamo alla connessione del tutto. Ogni singola vita è connessa col Tutto, e viceversa; ogni vita dell'uno è collegata con la vita degli altri. Flussi di coscienza e di azioni, aggiungo qui, che confluiscono nella formazione di una coscienza e di un divenire più universali.
    Altrettanto prezioso e fondamentale, in questo testo di P. Buccheri, il messaggio di sintesi su quanto sia fuorviante (e facilistico) attribuire sempre le colpe all'infuori di sé, all'infuori della 'categoria umana', per addossarla invece appunto a Dio.
    Un ringraziamento per l'occasione di questa lettura e per queste riflessioni che sono giunte.
    (Marina Palmieri)

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  2. Ved. anche in: https://plus.google.com/116318165112857608560/posts/Wf5TJb7GmPv <
    Rif.: Post su articolo consigliato e condiviso > "LA PINETA E L'UOMO" di Paola Buccheri // + connesso Commento Marina Palmieri, 03 agosto 2013, 12:38.

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    1. Che dire? Sono commossa in una maniera "universale" e personale, se così posso esprimermi. Le sue parole Marina Palmieri, mi rinforzano e mi confermano nell'idea che ho da sempre: siamo una famiglia e necessitiamo del sostegno di tutti per fare grandi cose, ma anche per affrontare semplicemente la giornata e non sentirci mai abbandonati.
      Credo veramente che nel nostro piccolo e importante vissuto, possiamo pulire e rendere bellissima questa pineta che è il mondo.
      Un grazie di cuore. I commenti mi sono sempre utili e graditi!!
      Un abbraccio affettuoso.
      Paola

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  3. brava Paola alla domanda Se Dio esiste, perché c'è il male la descrivi molto,ma questo porta sofferenze e chi porta le sofferenze? Perché Dio lo permette. A chi bisogna attribuirne in effetti la colpa??Rispondo così studiando le sacre scritture: Gran parte delle sofferenze sono attribuibili agli uomini. Scatenano guerre, commettono crimini, inquinano l’ambiente, spesso svolgono con avidità i loro affari senza interessarsi del prossimo, e a volte si danno a vizi che sanno essere dannosi per la loro salute. Così facendo, danneggiano se stessi e gli altri. Sarebbe logico aspettarsi che gli uomini fossero immuni dalle conseguenze delle loro azioni? (Gal. 6:7; Prov. 1:30-33) È ragionevole dare la colpa a Dio per le cose che gli uomini stessi fanno?
    Parte della responsabilità è di Satana e dei suoi demoni. La Bibbia rivela che molte sofferenze sono dovute all’influenza di spiriti malvagi. La sofferenza di cui molti danno la colpa a Dio non è affatto da attribuirsi a lui. — Riv. 12:12; Atti 10:38; vedi anche le pagine 347, 348, alla voce “Satana il Diavolo”.Come ebbe inizio la sofferenza? Un esame delle cause ci riporta ai nostri primogenitori, Adamo ed Eva. Geova Dio li creò perfetti e li mise in un ambiente paradisiaco. Se avessero ubbidito a Dio, non si sarebbero mai ammalati e non sarebbero morti. Avrebbero potuto godere per sempre una vita umana perfetta. La sofferenza non faceva parte del proposito di Geova per l’umanità. Ma Geova disse chiaramente ad Adamo che per continuare a godere delle cose che Dio aveva dato loro dovevano essere ubbidienti. Ovviamente, per poter continuare a vivere, dovevano respirare, mangiare, bere e dormire. E per godere pienamente la vita e ricevere la vita eterna dovevano osservare le norme morali di Dio. Ma preferirono fare di testa propria, decidendo da sé le norme del bene e del male e allontanandosi così da Dio, il Datore della vita. (Gen. 2:16, 17; 3:1-6) Il peccato portò la morte. Adamo ed Eva generarono figli dopo essere divenuti peccatori, e quindi non poterono trasmettere loro ciò che ormai avevano perso. Tutti i figli nacquero nel peccato, inclini al male, con debolezze che potevano causare infermità, con un’eredità peccaminosa che avrebbe infine portato alla morte. Dato che ogni persona sulla terra è nata nel peccato, tutti noi andiamo incontro a varie sofferenze. — Gen. 8:21; Rom. 5:12.Ecclesiaste 9:11 dice che anche “il tempo e l’avvenimento imprevisto” influiscono su ciò che ci accade. Possiamo subire danno non perché il Diavolo lo abbia direttamente causato o per colpa di qualche uomo, ma perché ci troviamo per caso in un certo posto nel momento sbagliato.-----------Sei una persona molto riflessiva buona giornata

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