Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

martedì 24 aprile 2012

BENEDETTI SASSI!



“Il Figlio dell’uomo non ha un sasso dove poggiare il capo”.
“Che stanchezza!” mi sono sempre detta ascoltando questa frase.
Quando torniamo stanchi da una giornata di lavoro e le scarpe stringono i piedi gonfi, la schiena duole e persino la vista si appanna, se non trovassimo subito una sedia sulla quale appoggiarci, delle pantofole nelle quali bearci…come ci sentiremmo? Che stress!!
Non è solo stanchezza fisica, quella che riportiamo a casa. Nella mente scorrono ancora le parole poco gentili, sentite sul posto di lavoro, gli sgarbi, le scene di persone che discutono, urlano, si affannano, corrono, si stancano come te.
E il traffico per strada! La gente che, entrata in auto, viene colta da una sorta di “Sindrome di Prepotenza-Turbo”: non rispetta la segnaletica, piroetta sugli “Stop”, usa le strisce pedonali come bersaglio per stendere meglio i pedoni; fa inaspettate inversioni a “U”, ignora l’esistenza delle frecce direzionali! Col risultato finale di gettarti continuamente su un set cinematografico dove sei certo stiano registrando l’ultimo 007: film che hanno per pane quotidiano inseguimenti in auto con esseri umani che volano fuori come fazzoletti di carta.
Quando scendi dal tuo veicolo, ti senti elettrico e hai la netta sensazione di aver avuto più di un angelo custode accanto: ti senti miracolato, ti tremano le ginocchia e magari, così carico, ti meravigli di prendere pure la scossa sullo sportello!
E la giornata non è ancora finita!...Vorresti sederti, fermarti, fare silenzio, scappare, forse, ma tutto sommato ti basterebbe un sasso dove poggiare un attimo la testa. Pensate se non lo trovassimo!
Gesù sa bene cosa significa non trovarlo e, essendo la Misericordia in persona, cosparge la nostra via di questi sassi, di respiri di Cielo. Eccoli alla fine: il saluto di un amico; il figlio che ti corre incontro, felice di rivederti; il sorriso di un passante.
Piccoli particolari. I nostri sassi. Benedetti sassi!
Quel tanto che ci distende la fronte dal corruccio: un bicchiere d’acqua fresca all’assetato. Ci fossero più bicchieri d’acqua! Ma da chi attendiamo quest’acqua? Forse speriamo che, come un tempo gli Ebrei nel deserto, che piova dal cielo come la manna?!
Non ci accorgiamo che l’ “Acqua di Vita” scorre nei nostri petti.
Allora usciamo e rivolgiamo noi un sorriso a quel tipo tutto preso dai suoi cupi pensieri: in un istante gli cadrà la polvere dal cuore! E alla signora che abbiamo fatto attraversare, mostriamole anche un volto sereno.
Facciamo volentieri le cose giuste e belle. Rendiamoci noi un appoggio per il fratello…perché? Perché farlo? Perché non stiamo confortando soltanto lo sconosciuto ma anche il Cristo, il quale seguita ad abitare in ogni singolo uomo che, come noi, sta camminando, lavorando e ce la sta mettendo tutta per essere un “figlio di Dio”.
Che bello poter pensare “Sono il sasso di Gesù” e potergli dire: “Ecco, ora puoi appoggiarti un attimo; riposa un po’ su di me!”
Un giorno Lui ci dirà: “Benedetti i miei cari sassi!”


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