Devo aspettare in casa perché ci sono gli operai che
aggiustano (o distruggono?) il mio bagno. Così faccio una cosa che non mi
capita spesso: accendo la TV e faccio zapping o, come direbbe un italiano,
saltello da canale a canale in cerca di qualcosa di vedibile.
Ci saranno una decina di programmi sul calcio, dove
discutono in giacca e cravatta con visi assai seri su come e perché un tal
giocatore abbia tirato una palla all’altro. No, cambio, non riesco a
immedesimarsi nella preoccupazione che ciò dovrebbe destarmi.
Ci sono poi almeno trenta canali di poveretti che corrono su
tappeti ruotanti, si scuotono dalla testa ai piedi per “scrollarsi” dal corpo i
grassi di troppo e fanno addominali incessanti per avere ventri quadrettati
utili per giocare a tris. Mi sento stressata solo a vederli: vado oltre.
Nei rimanenti canali ci sono vendite di ogni tipo,
dall’orecchino al quadro “imperdibile” con pennelli e scarpe attaccate alla
tela. E poi i reality che di realtà, mi auguro, ne contengano ben poca perché
non voglio credere a tanto vuoto nella mente dell’uomo.
Perché guardare tutto questo niente? La vita suggerita dalla
TV, sembra una collezione infinita di cose superflue che non riusciranno a
colmare alcun vuoto. Come se non avessero corpo o sostanza, come un cibo
dietetico e incolore. L’uomo cerca riempire la sua vita di cose belle, e ciò è
giusto, ma si lascia ingannare dall’apparenza, da quel famoso “look” che
sbrilluccica tanto ma non è che un pezzetto di vetro, senza valore.
Cos’è che dà sapore alla giornata? Cos’è che la può rendere
speciale, meravigliosa e “imperdibile”? Pensiamoci.
La prima cosa che mi viene in mente è la risata dei miei
figli, la mia mamma che sussulta nel vedermi arrivare a casa sua per un caffè,
l’amica che passa a trovarmi, i miei ragazzi di catechismo quando gli si
accende una luce negli occhi nel capire che Dio li ama, o incontrare lo sguardo
stupito di chi riesci a perdonare. E poi
ancora la pace che non è del mondo ma è “di più” nei momenti di preghiera.
Silenzi colmi della presenza di Dio.
Questo riempie la vita. L’amore vero, la Caritas che Gesù è
venuto a incarnare sulla terra. Quell’amore che non si ferma alle offese, non
si ferma alle incomprensioni, agli insulti e ai colpi di flagello. Lo scoprire che dentro te non provi rancore e
anzi sei capace di dare una mano a chi incontri perché l’amore non è stato
ucciso da nessuna contrarietà. E’ gioire del fatto che posso morire al mio
egoismo per regalare pienezza d’amore e godere della Resurrezione già ora.
Che cosa è venuto a fare Cristo in fondo? Guardiamolo un
momento. E’ venuto a dare Sostanza e Pienezza alla nostra vita. E’ venuto a
riempirla di cose bellissime che non è necessario andare a comprare, occorre
solo prendersele gratuitamente dal cuore di Gesù.
Guardatelo nel momento in cui muore e rende lo Spirito, in
cui esala il suo Respiro divino e lo lascia a noi per vivere. Nell’ultimo
istante dice: “Tutto è compiuto” usando un verbo che significa con esattezza
“riempire”, allora “Tutto è riempito”.
Ha colmato fino all’orlo “in misura scossa e abbondante” il cuore dell’uomo,
di Amore; arrivando in ogni angolo nascosto.
Non c’è più vuoto con Lui, o quella sensazione di non-senso
nell’esistenza. Da quando Lui ha sconfitto la mia morte, tutto ha senso, anche
la sofferenza, anche l’incomprensione o la solitudine. Tutto è utile per la
vita. Mia e altrui!
Voglio spegnere la TV ora e andare da Dio in un silenzio di
preghiera tutto riempito d’Amore. Perché là troverò il mio appagamento
completo, ritroverò il senso del mio essere persona, guadagnerò ricchezze
incommensurabili e imparerò a vivere in una eterna beatitudine da ora in poi.
E’ vero Gesù: Tutto è compiuto!
Un mio dipinto |
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