Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

giovedì 19 aprile 2012

I BEI TEMPI



Capita, qualche volta di sentire persone parlare dei loro tempi con nostalgia e con un equivalente disgusto parlano dei tempi attuali. Riesco a comprendere perfettamente, anche perché spesso per i “ nostri tempi” s’intende quel magico momento in cui la gioventù ci apre tutto un mondo di possibilità  di vita, tutta una speranza di gioia ineguagliabile al resto della nostra esistenza.
Ho il timore però che si rischi di cadere in un pericolo atteggiamento di separatismo dai tempi attuali: quelli dei nostri figli, dei nipoti, dell’odierna gioventù.
Mi spiego. Noi tutti siamo figli di Dio, tutti parte di una sola famiglia; membra unite di un solo corpo: il Corpo Mistico di Cristo.
“Se un membro dicesse: io non faccio parte del corpo, non per questo non ne farebbe più parte…”
Se i nonni o i genitori dicessero: io non faccio parte di questo mondo, non mi riconosco in questa famiglia, non per questo non ne farebbero parte. Nonni e genitori sono parte fondamentale di questa famiglia e se seguiteranno a fare la loro parte anche nei tempi che non sono più “belli” come loro decretano, ne deriverà un giovamento agli altri membri della famiglia.
Rifiutare il mondo ed i gusti della gioventù, potrebbe significare tirarsi fuori dalle fondamenta della gioventù. Sicuramente i loro erano dei bei tempi e allora c’è da sperare che ci portino quel che di bello hanno visto e vissuto e l’unico modo è facendo parte di questo tempo.
Vedere solo il negativo del mondo di un nipote è quasi uno schivare il nipote stesso. Come se una casa fosse distrutta nelle sue fondamenta: prima o poi verrà giù.
Rimanere nel mondo dei nipoti è rimanere con uno Spirito Giovane, disposto a vedere le stesse cose da angolature diverse.
Per esempio: una musica a me mette tristezza, a mia figlia pace. Perciò a me non piaceva e a lei si. Non c’è giusto o sbagliato in questo caso: ci sono due motivazioni diverse, entrambe giuste. Mi sembrava strano che le suscitasse pace, ma ora che la sento di nuovo, ora che l’ascolto con lei, anche a me dà pace. Forse solo perché rappresenta la pace di mia figlia, ma ora non sento più tanta tristezza. Penso ai suoi occhi mentre l’ascolta, ed ecco che sento nelle stesse note tanta serenità. Ho guardato e ascoltato con l’amore di chi desidera conoscere una parte del figlio che non conosceva perché non l’ha generata: il suo Spirito.
Se un figlio si sente amato e considerato nei suoi interessi, amerà considerare gli interessi dei genitori e dei nonni; li prenderà come valide pietre di costruzione della propria saggezza.
La mente evolve, lo spirito si colma di saggezza nel corso degli anni e i più grandi cambiamenti si fanno in gioventù. E’ caratteristica del giovane avere una grande carica d’energie fisiche e intellettuali che lo spingono a soddisfare le varie curiosità. Essere giovane equivale ad avere voglia di capire, di scoprire tanti perché. Il corpo invecchia, ma lo spirito, se sta davvero cercando, acquisisce una sapienza tale da comprendere che non finirà mai di apprendere. La saggezza perciò, dovrebbe presentarsi negli anni, ma non è sinonimo di vecchiaia. Anzi! E’ sapere che occorre mantenere lo spirito giovane, sveglio e desideroso di conoscere. Non appena si affaccia l’idea che sappiamo abbastanza, ecco che lo spirito mostra i segni della vera vecchiaia.
La persona matura quindi dovrebbe essere tanto saggia da capire che bisogna stare vicino ai giovani perché gli mostreranno le cose che sa, da un ennesimo nuovo punto di vista e anche perché al giovane serve la sapienza che ha accumulato negli anni in cui lui non c’era.
Se le “radici” si auto-sottraggono mettendosi continuamente in un atteggiamento di critica e disgusto, i “fiori” appassiranno e si metteranno in posizione d’inimicizia nei confronti delle radici e  non vorranno più ascoltare ciò che di buono hanno. Danni per tutti! Ma soprattutto per i giovani che inizieranno la loro vita con una fastidiosa sensazione di rifiuto e disamore. La loro vita si farà più aspra. Si chiuderanno e diverranno scortesi nell’esposizione dei loro pareri e gusti perché avranno un sapore amaro in bocca: l’incomprensione dei propri cari.
Se invece si sentiranno ascoltati, impareranno subito ad accettare le opinioni altrui, le mediteranno con serenità e decideranno cosa considerare utile per la loro crescita. Lo faranno poiché la loro mente e il loro cuore non sarà contaminato dal sospetto di essere sbagliati a priori solo per essere “giovani”. Ricorderanno che chi obbietta qualcosa è sempre stato in grado di apprezzare ciò che c’era da apprezzare, anche se non apparteneva al suo mondo, alle sue antiche conoscenze…ai “suoi bei tempi”. Per questo sarà un parere valido da prendere in esame anche se contrario alle proprie idee.
Forse i propri tempi erano belli grazie alla trascorsa gioventù; forse perché certe cose andavano meglio. Và bene, è vero. Ma perché non porre rimedio? Quel che è carne resta carne, ma quel che è spirito è dello Spirito e può rinascere a vita nuova. Si può riavere la Gioventù dello spirito e migliorare certe situazioni. Si può fare, almeno per quanto concerne la nostra famiglia.
 Chissà che un po’ dei “ bei tempi” non tornino a rasserenarci la vita!
Per quanto mi riguarda, ringrazio Dio perché i miei “Bei Tempi” sono qui e ora perché posso guardare gli occhi dei miei figli mentre ascoltano la loro musica preferita. 

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