Non ho un “account”su Facebook, non perché voglia per forza demonizzarlo bensì perché preferisco avere dei rapporti umani il più possibile reali. Può darsi che in futuro mi tornerà utile ma ho in mente di usarlo con una certa parsimonia.
Sono molto favorevole al progresso e se mi scrivono “cmq” su
un sms sono in grado di leggerlo come “comunque” e persino io mi diverto a
lanciare nell’etere tanti TVBTT (Ti voglio bene tanto tanto) a chi amo. Niente
di male! E’ carino e vince la mia timidezza nel dirlo a voce.
Questo però mi fa molto riflettere. Ho notato che attraverso
facebook, sms e chat varie, le persone si sentono libere di parlare un po’ di
tutto con altre assolutamente sconosciute. E’ vero: su facebook compaiono nomi
e foto, e puoi ritrovare amici scomparsi alla tua vista, perciò anche gente che
conosci. Ma è comunque una sorta di anonimato. Non solo perché entri in
contatto con perfetti sconosciuti che si aggiungono alla lista di “amici”, ma
anche perché in fondo resti protetto dalle tue quattro mura di casa e dall’invisibile
rete di internet. E’ strano..riuscire a occultarsi con qualcosa d’invisibile! Fenomeni
del progresso!
Resta un dialogare con qualcuno (conosciuto o no) che tieni
a debita distanza e che se vuoi, spegni con un clic! Quanta paura abbiamo!
Provate, però, a tirar fuori qualcosa di profondo e Vero
dalla vostra anima e a metterlo su Facebook: ecco che tanti rispondono con
quello che hanno dentro di più vero. Di persona, forse, non ci sarebbero
riusciti, troppo bloccati dal pensiero di un mondo pieno di pregiudizi. Perché
rispondono con ciò che hanno di più caro? Perché mettersi a parlare con “non so
chi” di cose importanti? Perché siamo figli di Dio e siamo alla ricerca
dell’altro. Abbiamo bisogno di unirci al fratello, di entrarvi in contatto
perché è questo il nostro fine sulla terra.
Gesù lo aveva detto: “Padre, fa che anche loro siano uno,
come Io e Te siamo uno, affinché la loro gioia sia piena!”Fin dalla creazione
Dio aveva sognato l’uomo e la donna come due che non dovevano stare soli.
La nostra felicità è stare con gli altri, condividere gioie
e dolori, restando uniti a Dio che è Colui che sa ogni cosa e ci insegna ad
amare e quindi a vivere. Gesù aveva trovato la soluzione a questo nostro
bisogno: l’Eucarestia. Ci ha dato Se Stesso, con la Sua forza per cambiarci
lavorandoci da dentro l’anima. Tramite il Suo Corpo possiamo imparare a
diventare un corpo solo e correre più veloci verso il Padre; facendoci coraggio
a vicenda.
Troppi di noi non hanno compreso l’importanza di questo
miracolo a portata di mano che è l’Eucarestia. Ma restano comunque figli di Dio
e in loro rimane questo desiderio immenso di cercare l’altro per ritrovare la
strada della gioia. Il Padre, infatti, ha inserito nella nostra anima un
“micro-cip”che fa gridare “Abbà!” (Papà!) e ci aiuta comunque a tornare a Lui
in compagnia dei fratelli. Tale micro-cip è il bisogno disperato d’amore che,
eventualmente, ci fa postare il nostro volto su uno schermo luminoso del PC
sotto falso o vero nome.
Questo facebook, sorta di libro pieno di facce, è in fondo
una grande raccolta dei volti che il Padre sta cercando per costruire qualcosa
che supera le nostre più rosee aspettative: il Suo Regno. Costituito da persone
che parlano faccia a faccia della loro ricerca della Verità e che alla fine del
discorso si stringono forte e camminano per mano verso Dio.
Se Facebook e le chat servono per rintracciare il prossimo,
che sia benedetta internet, ma dopo…andiamo a trovare il fratello a casa sua e
regaliamogli un sorriso…. “dal vivo”, perché, cari fratelli, non c’è niente di
più bello che passare ore su un divano a parlare di cose importanti e meno, con
un amico. Quei momenti ti fanno sperimentare l’amore vero in un assaggio di Vita
Eterna.
Vi auguro di poterla toccare con mano..
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