Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

domenica 8 luglio 2012

INNO ALLA GIOIA

Ieri mi è capitato di assistere a un programma in cui si parlava di uno stranissimo caso di malformazione di due bambini: non crescono. Praticamente all'età di 40 anni sono sviluppati quanto un bimbo di 10. Inoltre non vedono e quasi non parlano.
Una tragedia, penserete voi. Certo non è quello che un genitore si aspetta quando gli nasce un figlio.
Eppure dovevate vedere gli occhi e il sorriso di quei genitori! Sereni, sinceramente contenti di tenere in braccio le loro creature. La dolcezza con la quale gli parlavano. Gli aneddoti allegri che raccontavano della loro creatura. Non facevano tristezza: trasmettevano una gioia sopra le righe.
Sono andata a dormire col pensiero dei loro occhi luminosi mentre li intervistavano e ho subito preso sonno inondata da una calma crescente.
Ho fatto caso che molte persone toccate da quelle che noi chiameremmo"disgrazie"sono esseri umani propensi al sorriso, anime che hanno una gran voglia di vivere e che ringraziano Dio del loro stato anzichè lamentarsene.
Non vi dà da pensare? Nelle letture della messa di oggi si legge che Dio risponde a San Paolo afflitto da una grande angoscia con una frase: "La mia grazia ti basta". Sta dicendo che non esiste una situazione di vera disgrazia, perché Lui è sempre con noi. Lui interviene con aiuti e sussidi divini proprio li dove ci serve di più e dove davvero ci vengono a mancare le forze tanto da sentirci deboli.
Se non lo contestiamo nelle nostre situazioni difficili...la sua grazia ci basta, perciò non saremo disgraziati, ma più forti di prima.
Infatti Paolo conclude: "Nella debolezza si manifesta la mia forza".
Quanto sono forti quei genitori! proprio li dove credevamo di vederli crollare sotto il peso del dolore, annientati dal vedere un figlio che soffre. La loro forza è un sole che irradia sul figlio e su chi li vede vivere!
A tal riguardo mi viene in mente Beethoven. Quale"disgrazia"più grande per un compositore se non quella di perdere l'udito? non poter più ascoltare la propria musica, quella che per lui era la vita in ogni senso!...Eppure, in quello stato di debolezza e carenza assoluta, scrive l'Inno alla Gioia che per molti (me compresa) è il suo pezzo migliore! Lui che era stato a lungo depresso, infelice, nel momento in cui perde il dono prezioso dell'udito, comprende la gioia a tal punto da scrivere il suo miglior spartito! Capace di descrivere la gioia soprannaturale di chi scopre la potenza di Dio dentro sè, proprio nell'istante in cui già pensava di essere arrivato alla fine della sua esistenza.
Noi dovremmo essere un Inno alla Gioia per il nostro creatore e avere in bocca continuamente lodi e ringraziamenti.
Essere sempre profondamente gioiosi perché la Sua Grazia...ci basta!




Nessun commento:

Posta un commento