Mi sono spesso chiesta perchè solo le cattive notizie facciano parlare tanto le persone...for

martedì 17 luglio 2012

LO SGUARDO DI SAN FRANCESCO



Eremo delle Carceri di San Francesco d’Assisi: quasi una grotta, dove il santo, sfinito da chissà quante difficoltà e incomprensioni, amava rifugiarsi per pregare. Addirittura gli piaceva l’idea di “carcerarsi” su un monte immerso nel verde ombroso, per ritrovare la pace di Dio.
Mi ritrovo con la mia famiglia in questo silenzio quasi invadente per un udito continuamente ferito da mille rumori, a transitare in quelle due stanzette, ricavate dalla bianca pietra della grotta, dove il Santo dormiva e pregava.
Ma posso davvero chiamarle così?  Esse rappresentano lo spazio minimo indispensabile per esistere! Due vani di un metro e mezzo quadrato in tutto, la quale porta è talmente piccola che per entrarvi persino io  ( noto puffo di 1,58!) devo abbassare la testa per non sbatterla. Il letto in pietra, che sono sicura essere più corto della Sua altezza, mi costringe a concludere che potesse dormirvi solo rannicchiato. Ecco un’altra porta che, nella sua semplicità ci impera ad “abbassare umilmente il capo” e ci ritroviamo nel secondo metro e mezzo quadrato, dove sta solitario un minuscolo altare con una croce di legno appoggiata sopra. Nella parete di fronte, un sedile scavato nella roccia sul quale Francesco sedeva (scomodo!) a contemplare il suo amato Gesù.
Usciamo all’aperto, tutti senza parole, come se nessuno volesse rompere l’incanto di quel silenzio semplice che quieta l’anima nei suoi pensieri e la riporta alla dimensione per la quale è nata: quella divina.
Li, fra gli alberi c’è un insieme di tre statue: S.Leone, S.Ginepro e S.Francesco nell’atto di osservare il cielo stellato di notte. Quella che mi attira di più è quella di S.Francesco che è rappresentato sdraiato per terra sorridente con braccia incrociate sotto la nuca e occhi puntati al cielo. Guarda la Stella Polare, riferimento sicuro per il cammino dei naviganti. Anche gli altri Santi scrutano il cielo e, chi con l’istinto, chi con i calcoli, ritrovano la Stella..
Francesco guarda il cielo con ammirazione e vede tutto ciò che occorre vedere. Loro tre sembrano l’umanità nella sua diversità. Ognuno guarda il Cielo con le proprie capacità e doni e ritrova la strada che porta al Padre. Nessuno di noi può perdersi, se sta guardando. E’ solo guardare, guardare sempre per ritrovarsi e per riscoprire il nostro Padre Celeste.
Così, ingenuamente, mi fermo anch’io e guardo il cielo azzurro, con quelle nuvolette sparse qua e là. E’ giorno e la Stella Polare non si vede certo. Ma guardo. Mio marito mi fa notare con stupore che osservando attentamente le nuvole, esse si sfilacciano e lentamente si smembrano fino a scomparire del tutto. Con meraviglia quasi da bambini, restiamo tutti e quattro col naso all’insù e notiamo che è vero!
L’umidità delle nuvole svanisce se esposta al Sole…i problemi e le ansie della vita, messi nelle mani del Creatore, si dipanano piano fino a scomparire misteriosamente ed il calore del Suo amore asciuga ogni nostra lacrima.
Seguendo lo sguardo di S.Francesco, che punta al Cielo, anche noi vediamo tutto ciò che occorre vedere, anche quando pare non ci sia più niente da vedere o capire.
Occorre fare un po’ di silenzio e pulizia nel nostro modo di vivere. Forse non possiamo starcene in una grotta fredda e dura, ma possiamo fare a meno di tanti rumori elettronici e di tutte quelle cose superflue che promettono regalarci mille gratificazioni e invece ci rubano la parte migliore: la possibilità ed il tempo di farci consolare da Dio, dal nostro tenerissimo Padre. Questo è ciò che ci occorre.
Un grazie speciale a Fratello Francesco.

"Laudato sii mi Signore..per le stelle"


Nessun commento:

Posta un commento